Come coltivare l’avocado: ecco i tre trucchetti del giardiniere

Cosa dire dell’avocado? È un frutto che sta riscuotendo un notevole successo negli ultimi anni, ideale per chi apprezza i sapori esotici. Proveniente dall’America centrale, si distingue per la sua bassa quantità di zuccheri. In sintesi, perfetto per ogni alimentazione bilanciata.

Va detto, però, che è un frutto ricco di calorie, a causa dell’elevato contenuto di grassi, quindi se inserito in una dieta, è consigliabile consumarlo con moderazione. Pertanto, è bene abbinarlo ad altri cibi, che siano leggeri e meno calorici. Un modo per favorire lo smaltimento dei grassi in eccesso.

Recentemente, si è scoperto che l’avocado è apprezzato anche da chi segue un’alimentazione vegana, ed è un frutto eccellente in pasticceria. Infine, è un ingrediente fondamentale per preparare il guacamole. Ingrediente, utile per molte ricette e sempre più utilizzato, anche in Europa.

Come consumare l’avocado

Anche la scelta di come consumare l’avocado, è una questione di preferenze. Ad esempio, in Sicilia, è utilizzato in molte ricette, anche in quelle considerate tradizionali. Ma, indipendentemente da come lo si consuma, ci sono alcuni aspetti da considerare, che possono influenzarne il sapore.

L’avocado matura rapidamente, soprattutto dopo la raccolta. Se, ad esempio, lo si acquista, è consigliabile non scegliere un avocado troppo maturo, ma optare per quello più sodo. In breve tempo, si ammorbidirà. Poi si deve decidere come consumarlo.

La soluzione più comune è consumarlo crudo, anche perché una volta cotto, potrebbe rivelare un sapore amaro. In alternativa, si può aggiungere a: insalate, o a un toast, con l’uovo. Oppure per preparare la salsa guacamole. Si può consumare anche a colazione.

Si può coltivare in giardino?

Definito il modo in cui consumarlo, resta solo una domanda: capire se è possibile coltivarlo e come. L’albero produce un avocado di dimensioni medie o grandi, che solitamente raggiunge un’altezza di 10 o 15 metri. Inoltre, la sua chioma è molto folta e ricca di frutti.

Da qui, la certezza che ci sono tre sistemi da tenere a mente. Il primo consiglio riguarda il seme, è preferibile utilizzare il metodo dello stuzzicadenti e dell’acqua. Si deve immergere il seme, leggermente inciso, in acqua per almeno 24 ore. Poi inserire uno stuzzicadenti, e attendere dalle 3 alle 6 settimane.

Un altro consiglio riguarda il trapianto in vaso, con l’aggiunta di un terriccio fertilizzato e ben drenato. Ancora meglio se composto da sabbia e perlite. Si possono anche aggiungere i fondi di caffè o la cenere di legna, per rendere il tutto ancora migliore e perfetto.

E poi il terzo consiglio

Attenzione alla potatura, è l’unico modo per evitare che la pianta diventi troppo pesante, insomma per prevenire che, a lungo andare, l’albero intraprenda un processo di produzione errato. E che possa anche danneggiarlo. Infine, è importante sapere che l’avocado è un frutto che ama molto il sole, in ogni stagione.

Essendo di origine esotica, si presume che necessiti di una notevole esposizione alla luce solare, cercando però di evitare il contatto diretto. L’irrigazione, poi, permette di mantenere alto il livello di umidità del terreno, senza però causare ristagni idrici, che sono sempre dannosi.

Se si seguono questi consigli, quasi sicuramente non si avranno problemi. Anzi, si otterrà una produzione davvero degna di nota. Con la soddisfazione di portare in tavola un frutto perfetto, certi che è stato coltivato nel migliore dei modi, e senza l’uso di sostanze chimiche.

Per finire

Una cosa è certa, anche se l’avocado non ha un forte impatto culinario e produttivo, da qualche anno, in Italia sta riscuotendo un grande successo. Forse per questo motivo, si trova davvero ovunque, indipendentemente dal periodo dell’anno. E anche dal luogo, che magari stiamo visitando.

L’unica precauzione, se si desidera coltivarlo, è quella di prestare attenzione ai passaggi, senza i quali non è possibile ottenere un risultato soddisfacente. E infine, attenzione a non acquistare mai un avocado troppo maturo, è sempre meglio scegliere quello più sodo, per poi farlo maturare in casa.

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