Apprezzato da tutti, il cioccolato si distingue in diverse tipologie, e quella fondente è certamente la più “tollerata” da medici e nutrizionisti, poiché si presenta come un prodotto più puro rispetto alle altre due principali, ovvero quella al latte e quella bianca. Da tempo il cioccolato fondente ha assunto una valenza quasi benefica.
Infatti, offre diversi benefici per la salute del corpo umano e per quella mentale, come dimostrato da vari studi recenti. Il cioccolato è più di un semplice alimento: da circa quindici anni ha anche una giornata dedicata, il Chocolate Day, che cade il 7 luglio, un elemento che conferma la sua presenza imprescindibile nella vita di quasi tutti.
Il fondente è tra le poche varietà che, in situazioni specifiche, può essere consumata quotidianamente, non solo per una questione di appagamento personale e sensoriale (confermato anche dalla scienza medica), ma anche per una serie di effetti positivi che possono rendere questo prodotto specifico sorprendentemente utile per molti.
L’avvento del cacao – cioccolato
Il 7 luglio non è una data casuale, ma è stata scelta nel 2009 per associare a una giornata specifica l’anno in cui il cacao, la “base” del cioccolato, è stato introdotto in Europa. Prima dell’inizio dell’era delle scoperte, iniziata nel XV secolo nel vecchio continente, gli europei non conoscevano il cioccolato.
Questo era invece già apprezzato, coltivato e consumato nelle zone corrispondenti all’attuale America centrale, sotto forma di bevanda, riservata addirittura solo ad alcune classi sociali come i guerrieri. L’aspetto del cioccolato di allora era molto diverso, e nel corso dei secoli varie tecniche hanno permesso di ottenere prodotti sempre più diversificati.
La forma più comune del cioccolato è quella in tavolette o barrette, che identifica la pasta di cacao ottenuta dalla pianta omonima, sottoposta a tostatura e all’aggiunta di aromi, come zuccheri. La versione “fondente” è la più pura e quindi quella che si avvicina maggiormente al concetto di salubrità, ma non tutti i cioccolati fondenti sono uguali.
Cos’è il cioccolato fondente
Non esiste infatti un solo tipo di cioccolato fondente, ma una serie, una vera e propria varietà di prodotti con diverse percentuali di cacao. Per essere considerato “fondente” in Italia, la legge stabilisce che il cioccolato debba contenere almeno il 43% di cacao puro; il resto può essere costituito da burro di cacao, zuccheri o altri ingredienti.
Il burro di cacao è il risultato della pressione delle fave di cacao, elemento principale del cioccolato bianco (che non contiene tracce di cacao “vero”). Per ottenere il massimo dei benefici, è consigliabile scegliere un prodotto con una quantità ridotta di zucchero e una percentuale di cacao pari ad almeno il 70%.
Il cioccolato al latte, invece, si colloca “a metà strada”, con una percentuale di latte variabile e una presenza di cacao di almeno il 25%. Generalmente, questa variante è più dolce e quindi meno amara al palato, e spesso viene preferita da chi non ama particolarmente i sapori forti, come i bambini, ad esempio.
Benefici del ciocclato fondente
Il cioccolato fondente è quindi composto principalmente da grassi, e solo da una percentuale di zuccheri, generalmente aggiunti durante la preparazione per rendere il prodotto più gradevole e facile da produrre. Contiene una notevole varietà di antiossidanti benefici per il cuore e il sistema nervoso, in particolare catechine e polifenoli.
Questi offrono protezione dalle malattie che colpiscono il cuore e la circolazione sanguigna. Nelle giuste quantità, può anche avere un effetto antidepressivo, stimolando la produzione di serotonina, l’ormone del buonumore, oltre ad avere ottime capacità di ridurre concretamente la pressione sanguigna (quindi non è solo una sensazione quella che “calma”).
Naturalmente, non da solo, ma integrato in una dieta equilibrata con altri alimenti, l’apporto di antiossidanti e minerali rende il cioccolato fondente molto interessante per le sue proprietà anti-colesterolo, in quanto, favorendo la circolazione, stimola la risposta del colesterolo “buono”, in grado di ridurre la presenza di quello cattivo, contribuendo a diminuirne la quantità.
Quanto spesso al giorno?
Quanto possiamo mangiarne al giorno? Naturalmente, è un alimento che, nonostante le sue qualità e un minore contenuto di zuccheri, ha un elevato apporto calorico. Per questo, vanno calcolate circa 500-550 calorie per etto di prodotto, decisamente non un cibo ipocalorico, per cui è consigliabile non superare i 20-25 grammi al giorno.
Possiamo aumentare fino a 40-50 grammi al giorno se l’assunzione non è costante tutti i giorni, ma più occasionale. Va quindi inteso come qualcosa che può essere integrato perfettamente in una dieta tradizionale, essendo anche in grado di fornire una buona quantità di fibre. Ricordiamo che contiene percentuali ridotte, ma comunque presenti, di caffeina (non quanto il caffè).