Tutti necessitiamo di riposo poiché si tratta di un’attività essenziale alla vita, senza la quale sarebbe impossibile compiere qualsiasi attività. Il sonno è cruciale per restare vigili e consentire al corpo di continuare a operare nel modo migliore. Per questo motivo, dobbiamo impegnarci per beneficiarne appieno.
È proprio durante il sonno che il cervello recupera tutte le energie consumate durante il giorno e, contemporaneamente, riesce a memorizzare le informazioni e tutte le novità che ha avuto modo di assimilare. Sfortunatamente, però, non sempre questa fase, che dovrebbe essere serena, si rivela tale.
Fortunatamente, non tutto è perduto, poiché è possibile migliorare la qualità del sonno puntando a degli accorgimenti e a delle soluzioni che influiranno in modo diretto ed efficace su questo tipo di problemi. Ecco, quindi, il consiglio dell’esperto che ti consentirà di migliorare questo aspetto, eliminando ogni tipo di difficoltà.
Perché il sonno è così importante?
Quando parliamo di sonno, ci riferiamo a un’attività biologica necessaria alla vita, poiché è proprio grazie a questa fase di riposo che l’organismo riesce a recuperare le energie spese durante l’arco della giornata. Quando iniziamo ad avvertire stanchezza e non riusciamo a tenere gli occhi aperti, è quindi necessario andare a letto e dormire.
Anche se ci sembra di essere incoscienti per la maggior parte del tempo, è importante sapere che il nostro organismo continuerà a funzionare anche se noi non ne siamo consapevoli, poiché tutto avviene in modo automatico. Sembra, inoltre, che alcune attività che si svolgono durante la fase del sonno richiedano un consumo energetico molto più elevato rispetto al normale.
Proprio per questa ragione è necessario garantire il giusto riposo al corpo e al cervello, facendo sì che gli stessi possano rigenerarsi per essere poi reattivi e pronti per la giornata che verrà. Ecco perché è sempre fondamentale rispettare il numero di ore previste per il riposo notturno e, in alcuni casi, dedicare del tempo a dei brevi sonnellini pomeridiani.
Le fasi del sonno
Il sonno non è tutto uguale, poiché si basa su un ciclo che vede il susseguirsi di varie fasi che si differenziano l’una dall’altra per caratteristiche ben precise. La prima fase è proprio quella dell’addormentamento, in quanto prendiamo sonno e gradualmente entriamo nel pieno di questa attività passiva ma estremamente basilare per la salute.
Bisogna poi sapere che possiamo individuare due fasi ben precise, ovvero quella del sonno leggero, nota anche come sonno non rem, e quella del sonno profondo che, invece, è definita come fase rem. L’addormentamento leggero e tutta la fase che precede la rem vedono quindi una fase di riposo molto basilare che potrebbe interrompersi in qualsiasi momento.
Quando, invece, si entra nella fase più profonda si parla di fase rem e si contraddistingue perché i movimenti degli occhi cominciano ad essere più rapidi e anche l’attività cerebrale risulta essere molto più intensa rispetto al normale. Queste due fasi tenderanno poi a ripresentarsi nel corso della notte in più occasioni, poiché si stima che la durata singola di ognuna di esse sia di circa 90 minuti.
Cosa succede se dormo meno del previsto?
Ogni persona dovrebbe dormire un numero di ore ben definito, in quanto è proprio questo lasso di tempo che ci permette di stare bene e recuperare l’energia che abbiamo perso durante la giornata. Sicuramente i bambini e i neonati hanno un fabbisogno di sonno più alto del normale, mentre per quanto riguarda gli adulti questo si attesta a circa 8 ore di riposo a notte.
Dormire meno di 8 ore a notte potrebbe comportare una serie di anomalie che prima o poi finiranno per ripercuotersi proprio sul corpo. Ovviamente nulla accade se questa situazione si manifesta per un periodo di tempo limitato, ma potrebbe peggiorare notevolmente se invece si fa di questa caratteristica un’abitudine. I rischi sono davvero molto alti.
Tutte le persone che dormono meno di 4 ore a notte, per esempio, risultano essere più inclini allo sviluppo di malattie di tipo cardiovascolari come infarti ed ictus. Tutti coloro che dormono di più, invece, risultano essere maggiormente predisposti allo sviluppo di malattie metaboliche come il diabete. Non bisogna quindi eccedere in un senso o nell’altro.
Come migliorare la qualità del sonno?
Sono davvero tanti i metodi che possiamo prendere in considerazione per cercare di migliorare la qualità del sonno, ma sicuramente prendere delle abitudini e rispettarle può essere di grande aiuto. La routine giornaliera può infatti regolarizzarci sotto questo punto di vista, motivo per cui sarebbe consigliabile andare a dormire intorno alle 22 e svegliarsi poi a seconda delle proprie esigenze.
Per migliorare la qualità del sonno bisogna poi dormire in un luogo arieggiato e sempre pulito dove le lenzuola vengono cambiate almeno una volta alla settimana. Ovviamente non bisogna abbuffarsi prima di andare a dormire e si può optare per il consumo di una camomilla che ci permetterà di tranquillizzarci laddove fossimo agitati. Questi piccoli consigli potrebbero migliorare notevolmente la qualità del tuo riposo.