
Durante gli ultimi anni, sono davvero molti i test e gli studi che sono stati effettuati sul cervello umano. Proprio grazie ad uno di essi è stato possibile scoprire quello che è stato un aspetto molto inquietante, il cervello umano inizia a deteriorarsi molto prima di quanto possiate mai pensare. Andiamo quindi a scoprire quando e i motivi.
Il sistema immunitario e il cervello
Attraverso uno studio è stato possibile segnalare quanto sia stretto il sistema immunitario e la memoria. La microglia, cioè le cellule immunitarie che risiedono nel cervello, hanno il compito di far maturare le aree del cervello che interessano la memoria, come l’ippocampo. La scoperta più interessante è stato il recettore Trem2, che guida il metabolismo e la maturazione dei neuroni della memoria.

Nonostante sia un fattore molto raro, può capitare che il gene Trem2 possa effettuare delle mutazioni, ed è ciò che poi comporta determinate malattie come l’Alzheimer. Nonostante questo, è stato spiegato che queste alterazioni interessano già i primi anni di vita, e ciò comporta qualche problema nello sviluppo dell’ippocampo, rendendolo particolarmente vulnerabile.
Fortunatamente, grazie ad alcuni modelli preclinici, i ricercatori stanno riuscendo a stabilire alcune terapie preventive che potrebbero ridurre questo grave effetto. Il loro obiettivo è quello di limitare le alterazioni metaboliche che mettono a grave rischio le persone a causa di malattie neurodegenerative. Si tratta di un approccio che potrebbe segnare una vera e propria svolta.
Il sistema linfatico
Attraverso un altro studio è stato possibile evidenziare quanto siano importanti i vasi linfatici meningei, cioè quelli responsabili della rimozione dei rifiuti cerebrali. Si tratta di una parte del sistema linfatico che si occupa del mantenimento della salute cerebrale. La loro efficienza potrebbe essere molto importante per prevenire, anche in maniera importante, il declino cognitivo.

Inoltre, i ricercatori hanno ritenuto importante avviare delle sperimentazioni di trattamenti proteici su modelli animali, che hanno permesso di avere dei miglioramenti importanti sulla memoria. Si tratta di risultati che hanno permesso di scoprire che il potenziamento del sistema linfatico potrebbe rallentare oppure prevenire l’insorgenza di problematiche come la demenza.
Un’ultima scoperta del quale vi dobbiamo assolutamente parlare è quella che interessa il metabolismo cellulare e il ruolo dell’insulina. Con l’avanzare dell’età, i neuroni tendono ad essere molto meno sensibili all’insulina e ciò può causare un deficit energetico che causa il declino cognitivo. Gli scienziati stanno infatti cercando una tipologia di integratori di chetoni che possa fornire l’energia al cervello.
Un passo importante nella ricerca
A questo punto riteniamo anche importante informarvi su quelli che sono gli studi della genetica. Precisamente, ci stiamo riferendo sulla comprensione di alcune varianti genetiche e della loro influenza sulla struttura e sulle funzioni del cervello, e ciò potrebbe permette di scoprire alcuni trattamenti personalizzati. In questo modo è possibile intervenire prima che sia troppo tardi.

La ricerca internazionale si sta unendo per trovare la soluzione contro il deterioramento sempre più precoce del cervello. Per farlo sono stati avviati dei progetti multidisciplinari che permettono di esplorare il legame che si crea tra ambiente, genetica e stile di vita. In questo modo è possibile farsi una maggiore consapevolezza di quali terapia possano aiutare le persone.
Si tratta di progetti che danno una speranza importante, poiché grazie a queste nuove scoperte il campo della neurologia si sta evolvendo in maniera molto importante. La speranza delle generazioni è che possano beneficiare di interventi che possano permettere dei trattamenti e delle cure preventive, aumentando la qualità della vita ed eliminando le malattie neurodegenerative.
Le prospettive future
Si tratta ovviamente di scoperte che vanno a rappresentare un passo molto importante verso quella che è la comprensione del cervello e delle sue vulnerabilità. L’intervento precoce è la chiave adeguata per prevenire quelle che sono le malattie neurodegenerative, e così facendo è possibile assicurare una qualità della vita molto migliore, rispetto a quella di oggi.

Attraverso una ricerca abbastanza recente è stato possibile sottolineare quanto sia importante avere uno stile di vita sano e soprattutto di eseguire delle diagnosi precoci. Monitorare la salute del proprio cervello, sin da giovani, è un ottimo modo per fare la differenza e prevenire il deterioramento cognitivo già dalla giovane età, compromettendo lo stile di vita.
Infine, ci sentiamo di concludere questo articolo sottolineando che, grazie a queste conoscenze il futuro della neurologia sembra essere sempre più luminoso. Questo permette di avere una speranza maggiore rispetto quella che è la vita odierna, sognando quindi un miglioramento sempre maggiore e magari salvando la vita a milioni di persone di tutto il mondo.